lunedì 10 febbraio 2014

Seedorf alla prima sconfitta messo in discussione? L'apoteosi dell'ipocrisia




Aprendo la gazzetta stamattina sono rimasto pietrificato e disgustato: il presidente avrebbe espresso il proprio dissenso per le scelte fatte da Clarence Seedorf nella partita contro il Napoli (dichiarazioni smentite in seguito, ma sappiamo come vanno certe cose).
 
E' bene ricordare al caro presidente il suo sincero ed appassionato impegno in questi ultimi due anni per la causa milanista. Impegno confermato da una campagna acquisti degna della squadra più titolata al mondo (giuro che non userò mai più questo termine) tra i quali spiccano, per prestazioni e nomea internazionale, Constant, Acerbi,  Muntari, Traorè, Silvestre, Matri, Birsa, Zapata. Per non parlare invece della saggia e giusta decisione di perpetuare la fiducia nei confronti di Allegri l'estate scorsa, un allenatore da sempre amante del bel calcio e che solo grazie alle prestazioni eccelse dell'intera squadra, non certo dei singoli, è riuscito ad acchiappare il terzo in classifica nell'anno 2012/2013. 
Lasciando perdere la facile retorica sarcastica, qui ci troviamo davanti ad una squadra che, solo grazie all' abilità del signor Galliani (a cui va data la sola colpa di aver sempre difeso Allegri e di averlo assecondato nel non rinnovo di Pirlo), è riuscita a mantenere una certa dignità locale ed internazionale. Lo stesso Galliani che si è dovuto scervellare più volte per mettere in piedi una buona squadra avendo come budget d'acquisto 0 euro. Basta guardare il  mercato di gennaio per accorgerci che i vari Honda, Rami, Taarabt, tutti giocatori più che validi, sono arrivati a costo zero e, guarda caso, l'unico giocatore che con sè aveva uno scontrino di 12 milioni è stato richiesto espressamente da Allegri, parliamo ovviamente del fallimentare Matri.
Quindi presidente prima di criticare Seedorf che, tra le altre cose, ha voluto lei in primis, ripensi a tutti gli errori che ha commesso in passato e non se la prenda con un ex-giocatore che conosce la squadra da tre settimane. Anzi faccia mea culpa e d'ora in poi sia più presente, fisicamente o tramite conto bancario, con l'allenatore in modo che possa disegnare una squadra seguendo il proprio credo calcistico. Solo allora potrà permettersi di giudicare e criticare

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